FALERONE – Edipo a Colono di Sofocle, adattamento e regia di Giuseppe Argirò, giunge all’Anfiteatro Romano di Ancona giovedì 8 agosto (ore 21 con il sostegno di Estra) e al Teatro Romano di Falerone il 9 agosto (ore 21,30), nell’ambito di della rassegna regionale TAU/Teatri Antichi Uniti prezioso scrigno che esalta le ricchezze archeologiche della regione e i contenuti di spettacolo, da ben 26 anni un fiore all’occhiello della scena nazionale, su iniziativa di AMAT, Regione Marche, MiC e 15 comuni del territorio. Lo spettacolo vede nel ruolo del protagonista Giuseppe Pambieri, un attore in grado di mettere al servizio del personaggio la grande tradizione da cui proviene per indagare le infinite profondità dell’archetipo teatrale che più ha attraversato la cultura dell’uomo. Ad accompagnarlo è la figlia Micol nel ruolo di Antigone a testimoniare la perfetta coincidenza tra realtà e rappresentazione. Gianluigi Fogacci creerà una polifonia di voci insieme con Luigi Mezzanotte, Elisabetta Arosio, Roberto Baldassarri, Melania Fiore e Vinicio Argirò.
Così ne scrive il regista Giuseppe Arghirò: «Edipo a Colono, l’ultima opera di Sofocle, rappresentata dopo la sua morte, coincide con la senilità dell’autore. Gli anni della saggezza comportano necessariamente una sintesi dell’esistenza: Edipo ormai abbacinato dall’evidenza di una verità che non è stato in grado di percepire, travolto da una realtà indecifrabile, deve ricomporre la sua identità, il suo Io irrimediabilmente dimidiato. La passione conoscitiva dell’eroe sofocleo porta alla dissoluzione. L’enigma dell’essere umano rimane irrisolto perché Edipo stesso è un enigma. Il re di Tebe, allontanato dalla sua città natale, accompagnato dalla sola Antigone, si dirige verso il demo di Colono, alle porte di Atene, ultima tappa del suo viaggio. Atene portatrice di valori democratici ineludibili costituisce il centro della tragedia. La riflessione politica e l’affermazione della polis sono elementi essenziali di tutto il pensiero sofocleo che riconosce ad Atene un primato assoluto: essa è infatti uno splendido baluardo delle istituzioni democratiche di cui è fedele custode Teseo. Edipo, ormai cieco, accompagnato dalla figlia, capace di un amore assoluto che va al di là di qualsiasi vincolo parentale e convenzione sociale cercherà asilo e accoglienza a Colono. L’eroe sofocleo chiederà ospitalità al re Teseo che si manifesterà allora non solo come campione di democrazia, ma anche di umanità nell’accogliere un ospite apparentemente così indesiderato perché empio e mostruoso. Creonte, insieme ai figli di Edipo, vorranno riportare a Tebe il vecchio re in modo tale da impossessarsi in maniera legittima del potere vacante e occuparne quindi il trono. Il sovrano di Atene giocherà quindi un ruolo centrale in questa vicenda nel tutelare e custodire gli ultimi giorni Edipo. Lo spettacolo ripercorre a ritroso la vita del figlio di Laio mettendo in scena gli eventi che hanno segnato la vicenda umana di Edipo e il conflitto per il potere tra i due figli Eteocle e Polinice. La tragedia di Sofocle non solo racconta la complessità imperfetta e meravigliosa dell’essere umano ma ribadisce il diritto all’accoglienza dello straniero e il rispetto delle sacre leggi dell’ospitalità, ricordandoci che il mondo è di chi lo abita e che la salvezza del genere umano non sta nell’esclusione ma nella “social catena” che produce solidarietà e annichilisce ogni egoismo, privilegiando il bene della collettività».
Lo spettacolo è prodotto da Teatro della Città – Catania, i costumi sono di Emiliano Sicuro.
Il TAU si conferma anche occasione privilegiata per scoprire posti di antica bellezza. Ad arricchire la proposta per il pubblico, prima di alcuni spettacoli tornano gli AperiTAU. A Falerone, il 9 agosto, ore 19.30, è prevista la visita guidata al Teatro Romano a cura di comune di Falerone, info e prenotazioni 0734 710111 – 320 2693190.