MONTE RINALDO – Paola Quattrini ed Enrico Lo Verso sono gli affascinanti protagonisti di Itaca per sempre, mise en éspace dal romanzo di Luigi Malerba, adattamento Alessandra Pizzi, in scena domenica 4 agosto, alle ore 19, nell’area archeologica La Cuma di Monte Rinaldo, nell’ambito della XXVI edizione della rassegna regionale TAU/Teatri Antichi Uniti che in un dialogo aperto, tra passato e presente, tra beni e attività culturali, offre l’opportunità di fruire i luoghi di interesse archeologico per la spettacolarizzazione restituendoli a un ampio uso su iniziativa di Regione Marche, AMAT e 15 comuni del territorio (Ancona, Ascoli Piceno, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Cupra Marittima, Falerone, Fano, Macerata, Monte Rinaldo, Pesaro, Porto San Giorgio, San Severino Marche, Senigallia, Sirolo, Urbisaglia).
Enrico Lo Verso e Paola Quattrini, tra i più rappresentativi interpreti della scena artistica nazionale, raccontano uno dei capolavori della letteratura mondiale, il viaggio dell’eroe omerico e il suo ritorno a Itaca, da una prospettiva nuova e assolutamente originale: Odisseo dismette i panni dell’eroe e diventa uomo e, come tale, si confronta con il suo mondo, fatto di affetti, emozioni e umane fragilità.
I due grandi attori, raccontano il viaggio di ritorno di Ulisse nella sua patria, ma lo fanno ribaltando la storia dei due coniugi, umanizzandone il mito e costruendo una narrazione che alterna i pensieri di Ulisse e quelli della moglie. I loro miti, come nel testo di Malerba, sono sicuramente meno eroici rispetto a quelli omerici.
Ulisse è un uomo stanco, condannato, una volta tornato a casa, a non essere mai riconosciuto. Ma è lui a essere davvero irriconoscibile o sono gli occhi degli altri a non riconoscerlo? Penelope, a differenza di quanto avviene nel poema epico, lo riconosce dal primo momento eppure, offesa dal gioco di finzione e menzogne da lui instaurato, finge di non riconoscere l’identità del marito.
In verità i due non riescono a riconoscere l’altro come il proprio sposo, ecco quindi che questa diventa una storia sul riconoscimento di sé e dell’’altro e sull’accettazione di ciò che appare estraneo, solo perché, in realtà, diverso da come immaginato. Sta qui il dramma di questa Penelope e di questo Ulisse che non si riconoscono in fondo per quello che sono diventati e, una volta superato il gioco di finzione, provano a ristabilire un’unione matrimoniale, ma tutto appare ormai svuotato. E da questo vuoto Ulisse sente nascere il desiderio di fuggire, messo a freno soltanto dalla paura dell’ignoto, una condizione che gli farà riscoprire l’essenza di essere in due.
Al pianoforte Mirko Lodedo, la produzione dello spettacolo è di Ergo Sum
Il TAU si conferma anche occasione privilegiata per scoprire posti di antica bellezza. Ad arricchire la proposta per il pubblico, prima degli spettacoli tornano gli AperiTAU. La visita guidata all’area archeologica La Cuma il giorno di spettacolo alle ore 17 è a cura di comune di Monte Rinaldo.