SANITÀ – «Ha dell’incredibile quanto avvenuto ieri al tavolo di confronto tra Direzione dell’Ast e parte sindacale, quest’ultima presente in maniera numerosa, sia poiché era la prima “uscita ufficiale” della nuova RSU (rinnovata nella composizione a seguito delle elezioni del mese scorso), sia per gli ordini del giorno oggetto della discussione, di rilevante importanza – dicono Micheal Egidi (Cgil Fermo), Giuseppe Donai (Cisl Fp Fermo), Gianluca De Paolis (Nursind Fermo) e Anna Donataccio (Nursind Fermo) -. Spiccavano in particolare il tema del piano ferie estive e quello della riapertura del reparto di Medicina presso il nuovo nosocomio di Amandola, prevista per il prossimo 3 giugno. Apertura, quest’ultima, le cui modalità sono state rese note alla parte sindacale con informativa inviata meno di 24 ore prima della riunione (convocata dalla Direzione Aziendale per le ore 11), e dalle quali si evince una sostanziale necessità di dilazionare nel tempo l’effettiva entrata in funzione a pieno regime dell’offerta assistenziale per la totalità dei posti letto previsti, poiché, come ampiamente previsto dalle scriventi Organizzazioni Sindacali, resta il problema della mancanza di personale per garantire ferie e servizi».
«A distanza di un anno si torna dunque a discutere del reparto di Medina Amandola e di come garantire gli standard assistenziali rispettando al contempo le tempistiche promesse alla cittadinanza da quegli interlocutori politici che, certamente, avranno operato in questi mesi una pressione talmente esasperata da spingere la Direzione Generale a bruciare le tappe e – al fine di riaprire il reparto a Giugno invece di attendere il mese di Ottobre (superando dunque il periodo assai critico delle ferie estive) – a ipotizzare di continuare a sbalzare operatrici e operatori da un reparto all’altro per tappare gli inevitabili buchi, e addirittura di poter ricorrere all’utilizzo di personale interinale – continuano -. O meglio, si sarebbe dovuti tornare a discutere. Nella realtà dei fatti invece, all’incontro convocato dalla stessa Direzione Aziendale, era presente il solo Direttore Amministrativo (dott. Massimo Esposito), che ha poi abbandonato la riunione a metà della stessa, rendendo così la discussione totalmente sterile e priva di adeguato confronto nel merito sia della problematica relativa ad Amandola, che delle altre istanze per cui le sigle sindacali attendevano tempestivo riscontro».
«Allibiti per il comportamento tenuto dalla Direzione Ast, non possiamo esimerci dal rammentare loro come, in una nota inviata alla stampa nel giugno 2024 (per coincidenza, proprio sul tema della rimodulazione dei posti letto di Medicina Amandola) fossero loro stessi ad evidenziare alle sigle sindacali che il luogo deputato ad un confronto “sereno ed equilibrato” era il tavolo sindacale – concludono -. Ebbene, confermando tale assunto, segnaliamo alla Direzione aziendale che non possiamo più tollerare certi atteggiamenti, elusori e svilenti del nostro ruolo di rappresentanti degli interessi sia delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Ast di Fermo, che di tutta la cittadinanza».