FERMO – La nuova programmazione alla Sala degli Artisti ,vedrà protagonista un film molto atteso che, al momento, sta concorrendo alla 77a edizione del Festival di Cannes.
Secondo film italiano presente infatti in Concorso per la Palma d’Oro, insieme a Parthenope di Paolo Sorrentino, “Marcello mio” è il nuovo film del regista e drammaturgo francese Christophe Honoré. L’autore di Les Chansons d’amour e Métamorphoses è al suo 15° lungometraggio, alle prese qui con un’operazione molto singolare. In occasione del centenario della nascita di un’icona inossidabile del cinema italiano (e non solo) come Marcello Mastroianni, questa commedia franco-italiana distribuita da Lucky Red vede come protagonista Chiara, la reale figlia del protagonista di Divorzio all’italiana e Una giornata particolare, che decide di vestire i panni del padre per un’estate.
L’attrice, alla sua settima collaborazione con il regista francese, cercherà infatti di ricalcare in tutto e per tutto lo stile del padre, tanto nel vestiario quanto nel carattere e nei movimenti, cercando di stupire il pubblico in strada. A stupirsi sarà anche la pluripremiata attrice Catherine Deneuve, madre della stessa Chiara, co-protagonista di questa singolare operazione sospesa tra realtà e finzione, cinema e metacinema, nel teatro dell’assurdo che sarà” Marcello mio”.
Gli appuntamenti di questa settimana per il film con Chiara Mastroianni saranno venerdì 24 Maggio ore 19:15 – 21:30, sabato 25 Maggio 19:15 – 21:30,domenica 26 Maggio ore 17:00 – 19:15 – 21:30, martedì 28 Maggio ore 21:30 e mercoledì 29 Maggio ore 19.15.
Lunedì 27 Maggio ore 21.30 e Martedì 29 Maggio ore 19.30 è la volta, invece, di “Innocence”.
Attraverso frammenti di video casalinghi ed estratti dai diari privati, l’infanzia innocente dei giovani israeliani che crescono nel culto di una società militarizzata viene messa a contrasto con l’esperienza dell’esercito, alienante e psicologicamente devastante. Le storie di tanti ragazzi si incrociano nella loro fase iniziale, destinate a rimanere tragicamente corte perché appartenenti a giovani soldati che hanno scelto di togliersi la vita dopo aver servito nell’esercito, che nel paese è uno sbocco obbligatorio e fa intensamente parte della costruzione dell’identità di ciascun individuo.
Particolarmente doloroso visto l’attualità, il film è l’opera prima dell’israeliano Guy Davidi, che il paese lo ha lasciato da lungo tempo e ha trascorso l’intera carriera a documentare le sfaccettature, anche quelle periferiche e per questo più istruttive, dell’occupazione militare di Gaza da parte di Israele e dei soprusi di cui è fatto oggetto il popolo palestinese.-
Ma in “Innocence” la Palestina non c’è, o almeno non direttamente; questo ibrido di forma documentaristica e raccolta di materiali d’archivio guarda (e si guarda) invece all’interno, nell’animo oscuro della società israeliana e dei valori assoluti a cui essa sacrifica le sue generazioni che si affacciano all’età adulta: le armi, il dominio, la sopraffazione.
“Sapete, mamma e papà, qui nell’esercito ti accorgi di avere due possibilità: essere un bravo soldato, o una brava persona.” Questo il distillato che racconta uno dei protagonisti dopo aver toccato con mano la realtà del servizio di leva, ben diverso dalla retorica che viene inculcata nelle menti dei bambini fin dall’asilo, e che Davidi mostra in alcune scene scolastiche dal particolare effetto straniante.
Le ravissement – Rapita, di Iris Kaltenbäck, tra gli esordi più belli e sorprendenti di questa stagione, con uno dei personaggi femminili – interpretato da una Hafsia Herzi in stato di grazia – più complessi, magnetici, strazianti e oscuri degli ultimi anni, arriva in programmazione al Teatro Nuovo di Capodarco per darvi modo di scoprire questa gemma preziosa.
«Oggi esiste un approccio molto individuale alla genitorialità, ci sono un padre e una madre, oppure due padri o due madri. Io tuttavia volevo mettere in discussione il concetto stesso di famiglia, nel quale sarebbe interessante che intervenisse e incidesse di più il fattore dell’amicizia. Possono esistere altre forme sane di legame con un bambino, una dimensione più corale in cui crescerlo. Il film si chiede cos’è la maternità, un tema appestato da cliché e da miti che lo affaticano» afferma la regista.
Gli appuntamenti in sala con Le ravissement – Rapita saranno venerdì 24 Maggio ore 21.30, sabato 25 Maggio ore 19.30-21.30, domenica 26 Maggio ore 17.30-19.30, martedì 28 Maggio ore 21.30 e mercoledì 29 Maggio ore 21.30.