Sabato 1 giugno l’inaugurazione della rotatoria intitolata a Giuseppe “Bepi” Moro, in programma anche un convegno sulla vita dello sportivo

PORTO SANT’ELPIDIO – Sarà inaugurata sabato 1 giugno alle 12 la rotatoria intitolata a Giuseppe “Bepi” Moro, portiere della nazionale italiana di calcio, con una carriera che lo ha visto protagonista tra i pali in diverse squadre di Serie A.

Di origini trevigiane, Moro terminò la sua carriera agonistica a Porto Sant’Elpidio, coprendo i ruoli di allenatore e giocatore per le squadre locali e rimase in città fino alla morte, avvenuta nel 1974.
Dopo l’approvazione unanime in Consiglio comunale di una risoluzione per intitolare uno spazio pubblico allo sportivo, si è individuata la rotatoria all’inizio di via Trieste, adiacente la Pineta, che recherà una targa con il nome di Moro.

Nel pomeriggio, alle 17, su iniziativa del figlio Flavio e con la collaborazione di Confartigianato, il polo culturale Beniamino Gigli ospiterà un convegno dedicato alla vita ed alle imprese sportive del portiere. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Massimiliano Ciarpella, dell’assessore allo sport Enzo Farina e del vicepresidente regionale di Confartigianato Lorenzo Totò, interverranno il giornalista sportivo Giorgio Martino, il critico letterario Massimo Raffaeli, curatore del libro di Mario Pennacchia “La vita disperata del portiere Moro”, il giornalista Luigi Guelpa, autore del libro “Li chiamano anche portieri”, Danilo Zanetti, autore del volume “Il portiere che parava i rigori. La storia sportiva di Bepi Moro”. Ci saranno inoltre gli ex portieri ed allenatori Fabio Brini, Andrea Armellini e Stefano Leoni ed è prevista la partecipazione straordinaria dell’ex giocatore di Nazionale e Juventus Stefano Tacconi.

«Fa piacere arrivi a compimento un percorso per celebrare una figura che ha legato la seconda parte della propria vita alla nostra città, inserendosi nel tessuto sportivo, sociale ed economico – osserva il sindaco di Porto Sant’Elpidio Massimiliano Ciarpella – Moro viene ricordato come uno dei più brillanti portieri della sua epoca e meritava un riconoscimento».

«A 50 anni dalla scomparsa di mio padre – sottolinea Flavio Moro – sono orgoglioso che la città abbia voluto intitolargli uno spazio e tenevo ad approfondire la sua figura. È stato portiere della nazionale, ha partecipato al mondiale del 1950, ha militato nel Torino dopo la strage di Superga e detiene ancora il primato di calci di rigore parati, ben 46 su 62 in carriera».

«Ho accettato con piacere di collaborare all’organizzazione del convegno – conclude Milena Sebastiani di Confartigianato – Mi lega una lunga amicizia a Flavio Moro, sarà una giornata interessante, con ospiti di prestigio».