Il filosofo Maurizio Ferraris a Fermo sui libri: L’imbecillità è una cosa seria

FERMO – Fermo sui libri continua ad illuminare di senso critico l’estate fermana con appuntamenti pieni di personaggi della scena intellettuale che parleranno della loro visione indagando il tema degli Exempla tra filosofia, storia, letteratura, politica e musica.

Una rassegna bella e importante quella promossa dall’assessorato alla cultura di Fermo con la biblioteca Spezioli, la direzione artistica di Oriana Salvucci e la colonna sonora del Conservatorio Pergolesi. Tema di quest’anno, gli Exempla, intesi, già come nell’antica tradizione medievale, come racconti edificanti che mirano sia al docere (insegnare) che al delectare (divertire).

Il settimo appuntamento avrà come ospite il filosofo e accademico italiano Maurizio Ferraris, allievo di Gianni Vattimo e Jacques Derrida, che domenica 28 luglio 2024 alle ore 21,15 a piazzale Azzolino a Fermo parlerà di come L’imbecillità sia una cosa seria.

Nelle presentazione è scritto: “a lungo l’umanità si è considerata perfetta, attribuendo le proprie eventuali défaillances all’alienazione portata dalla tecnica o all’azione di entità arcane e malvage come il Capitale e l’Europa. Ma sarebbe bastato un esame di coscienza per capire che il problema era un altro: l’imbecillità, dentro e fuori di noi”.

Maurizio Ferraris è un filosofo italiano, allievo di G. Vattimo, influenzato da J. Derrida, ha esordito come teorico dell’ermeneutica prima di volgere il suo interesse verso il filone analitico. Negli anni ha saputo creare un’efficace sintesi tra i due approcci, dando corpo a un’ontologia critica che rigetta lo schematismo kantiano in sede conoscitiva.

È stato direttore di programma al Collège International de Philosophie (Parigi), visiting professor in numerose università (tra cui Colorado Springs, Monterrey, Ginevra, Montpellier, Lipsia) e, a più riprese, borsista della Alexander von Humboldt-Stiftung (Bonn). Dal 1995 è professore ordinario di filosofia teoretica nella facoltà di lettere e filosofia dell’università di Torino, dove dirige il Centro interuniversitario di ontologia teorica e applicata (CTAO) e il Laboratorio di Ontologia (LabOnt); dal 2018 è presidente dell’Istituto di studi avanzati su Humanities e Industria dello stesso ateneo. Collabora al supplemento culturale de Il Sole 24 Ore e a la Repubblica; dirige la Rivista di estetica.

Tra le sue opere ricordiamo Documentalità. Perché è necessario lasciar tracce (2009); Ricostruire la decostruzione. Cinque saggi a partire da Jacques Derrida (2010); Filosofia per dame (2011); Anima e iPad (2011); Manifesto del nuovo realismo (2012). Curatore nel 2012 con M. De Caro del volume collettaneo Bentornata realtà. Il nuovo realismo in discussione.

Tra le sue pubblicazioni successive si citano: Realismo positivo (2013); Spettri di Nietzsche (2014); Mobilitazione totale (2015); nel 2016, Emergenza e L’imbecillità è una cosa seria; Postverità e altri enigmi (2017); nel 2018 Il denaro e i suoi inganni (con J.R. Searle) e Intorno agli unicorni. Supercazzole, ornitorinchi e ircocervi; Documanità (2021); Agostino. Fare la verità (2022); Tecnosofia (con G. Saracco, 2023).

Tutti gli appuntamenti di Fermo sui Libri 2024 sono a ingresso libero e gratuito fino ad esaurimento posti. In caso di pioggia si svolgeranno nella Chiesa di San Filippo.