FERMO – Doppio appuntamento nel week end per I Solisti Aquilani che sabato 24 maggio, alle 18 nell’auditorium del Parco dell’Aquila, chiudono la rassegna Musica per la città, mentre domenica 25 maggio, alle 20:45, sono attesi a Vicenza all’edizione 2025 delle Settimane musicali del Teatro Olimpico. In entrambi i concerti ospiteranno come protagonista la violinista, di origine armena ma naturalizzata italiana, Sonig Tchakerian.
La direzione artistica dell’orchestra d’archi, in attività dal 1968, è affidata a Maurizio Cocciolito.
Scrive Carla Di Lena nelle note di sala: «Le fonti a cui la mia musica si è abbeverata sono molte. Sono nato a Beirut, in Libano, situato all’estremità orientale del mar Mediterraneo da genitori armeni ed è molto probabile che abbia assorbito, direttamente e indirettamente, le molte culture che abitano e prosperano in questa periferia”. Così racconta di sé Tigran Mansurian (1939), considerato voce tra le più autorevoli della tradizione e della cultura musicale armena. Oltre a una consistente produzione di musica per film, Mansurian ha al suo attivo importanti composizioni nel repertorio per solisti e orchestra. Racconta Sonig Tchakerian, solista della serata. “La musica di Mensurian evoca il senso di quel rituale sacro che pervade l’intero suo repertorio. Un racconto, quello del concerto per violino, in cui si esplora la profondità del silenzio e della riflessione, con una scrittura al contempo semplice ma solenne».
Sonig Tchakerian, violinista di origine armena, vive l’infanzia ad Aleppo, dove inizia a suonare il violino con il padre, appassionato musicista. Studia con grandi maestri, diversissimi tra loro come Guglielmo, Gulli, Accardo e Milstein. Alle Settimane Musicali al Teatro Olimpico di Vicenza crea esperienze intense e coraggiose con musica da camera, danza, elettronica, jazz, poesia, prosa, testi sacri e prime esecuzioni. Docente di violino nell’ambito dei corsi di Alto Perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in Roma, da sempre si dedica con passione e affetto all’insegnamento. Suona un magnifico Gagliano (Napoli, 1760)
Scritte per lei composizioni da Ambrosini, Bacalov, Boccadoro, Campogrande, dall’Ongaro, Mosca, Perocco, Sollima. Bacalov le ha dedicato una sua versione per violino e archi delle Stagioni di Piazzolla. Vive un’inquieta voglia di cercare oltre ed esplorare esperienze nuove tra incontri con il jazz, performance di Bach a confronto con le sacre pagine di Anselmo d’Aosta o a colloquio con Dante, viaggi di concerti e incontri alla riscoperta delle origini armene.