Dispersione più bassa d’Italia e 86% di acqua depurata: il Tennacola, un’eccellenza raccontata dal presidente Antonio Albunia

SANT’ELPIDIO A MARE – Il Tennacola è una società che ha oltre 120 anni e gestisce la risorsa idrica di 27 comuni in provincia di Fermo e Macerata. Abbiamo intervistato il presidente Antonio Albunia.

Presidente, lo scorso anno sei diventato appunto presidente del Tennacola dopo le dimissioni del presidente Biondi. Prima ancora si era dimesso Mochi? Che situazione ha trovato al suo insediamento?

Vorrei ringraziare tutti i presidenti che mi hanno preceduto per il lavoro fatto in Tennacola. Le dimissioni non sono state causate da condizioni di carattere politico ma sono scelte personali o familiari. Come tutte le società complesse ci sono delle cose positive e alcune cose non condivisibili. Le governance sono sempre uomini che vanno a dettare dei cammini e alcune cose andavano riviste per un fatto delle normative che sono sempre più pregnanti. 

Dal suo insediamento, lei ha puntato molto sulla sensibilizzazione riguardo al tema degli sprechi e ha fatto tanto per informare, dedicando l’attenzione soprattutto ai giovani. Si parla spesso di chiusure dell’acqua nel periodo estivo. C’è un problema reale di carenza di risorsa idrica?

Vogliamo coinvolgere le nostre comunità e far comprendere il servizio che eroga il Tennacola che non è un diritto acquisito ma ci sono delle persone che svolgono determinate mansioni per permettere questo privilegio che hanno le nostre famiglie di aprire l’acqua nelle nostre case. È sempre meno reperibile la risorsa idrica, sia per condizioni ambientali che questioni di sovrapposizione di competenze. Con il direttore Mattiozzi abbiamo fatto in modo di evitare la preoccupazione ai nostri utenti. Chi mi ha preceduto ha avuto la lungimiranza di creare dei serbatoi in tutto il territorio per fare in modo che non crei degli sbalzi di pressione. In più si è prodotto un’adduttrice che parte dalle sergenti e arriva a Porto Sant’Elpidio per fare in modo che tutti avessero acqua di sorgente. Noi distribuiamo per l’80% acqua di sorgente, analizzata come tra le acque migliori oligominerali d’Italia e distribuiamo anche acqua ai sub-distributori come il comune di Montecosaro, Civitanova e alla Ciip. Vantiamo un primato: abbiamo raggiunto la dispersione più bassa d’Italia pari al 24% ma vogliamo fare di più e abbiamo partecipando ad un bando Pnrr ottenendo un finanziamento di 19 milioni di euro. Questo progetto va a salvaguardia della digitalizzazione e della dispersione idrica e oggi i nostri collaboratori stanno mettendo a terra 12mila contatori digitali.

Da sx: il presidente del Tennacola Albunia, il direttore del Tennacola Mattiozzi e il direttore di MaNews Malaspina
Da sx: il presidente del Tennacola Albunia, il direttore del Tennacola Mattiozzi e il direttore di MaNews Malaspina

In Italia c’è sempre stato un po’ di scetticismo nel bere l’acqua di rubinetto. Si pensa che l’acqua in bottiglia sia più sicura ma è effettivamente così? L’acqua del Tennacola si può bere tranquillamente?

Io bevo l’acqua del rubinetto e non credo di volermi fare del male da solo. Ci sono degli studi dove un professore certifica che l’acqua in bottiglia di plastica ha un ristagno che può avere dei mutamenti e degli inquinamenti. Noi quotidianamente facciamo analisi all’acqua, la testiamo e abbiamo controlli da parte di Arpam e Ast. Posso tranquillamente attestare che l’acqua del Tennacola è eccellente. Nell’erogazione di 11milioni di litri d’acqua nel nostro territorio, noi riusciamo a depurarne l’86%, rimettendo nelle falde acquifere acqua pulita. 

Uno dei temi più scottanti è quello della nuova sede. Poco tempo fa ha annunciato che si farà nella zona Brancadoro a Sant’Elpidio a Mare. Si era parlato anche della possibilità che altri comuni potessero ospitarla. Com’è la situazione e quando potremo vedere definitivamente la nuova sede pronta?

Non è stato mai messo in dubbio che la sede si dovesse trasferire in un altro luogo. La sede predestinata è Sant’Elpidio a Mare e resterà in questo territorio senza se e senza ma. Abbiamo ereditato un percorso per la nuova sede che è cosa dovuta perché siamo all’incirca 90 dipendenti. Dare un luogo di accoglienza, salubre, ottimale ai nostri dipendenti e progettisti è fondamentale. Il progetto non è stato rivisto nella parte strutturale ma è stato rivisto soltanto in alcune parti di elementi che vanno a comporre la sede per fare in modo di seguire la deliberazione dell’assemblea dei sindaci. La sede verrà realizzata, speriamo nei tempi più stretti possibili.