MURRI – «Ringraziamo di cuore Aned (associazione nazionale emodializzati) per la preziosa donazione di dieci pedaliere per i pazienti ricoverati al Murri». Con queste parole il direttore generale Ast Fermo, il dottor Roberto Grinta, questa mattina ha aperto la conferenza stampa nel reparto di Nefrologia-Dialisi guidato dal direttore dottor Donato Garofalo.
Presenti, insieme al direttore generale e al dottor Garofalo, anche il dottor Fabrizio Santillo per la direzione medico-ospedaliera, la funzione organizzativa del reparto, dottoressa Teresa Illuminati e la referente locale Aned, Ivana Del Medico a cui sono arrivati i ringraziamenti del dottor Grinta, estesi anche alla referente regionale dell’associazione, Marianna Lolli.
«Queste pedaliere consentono ai pazienti di svolgere una importante attività fisica che aiuta anche psicologicamente i pazienti nel percorso di riabilitazione – ha aggiunto il dirigente generale – nel nuovo ospedale di Fermo ci sarà un reparto di Nefrologia che farà da network con il Cal (Centro assistenza limitata) di Amandola. Le due realtà saranno strettamente connesse anche tramite la telemedicina. Oggi il ds Draghi sarà in Belgio, oltretutto, per studiare uno spogliatoio dinamico».
Ivana Del Medico ha elencato le attività di cui si occupa Aned per poi passare la parola al dottor Santillo: «La donazione si inserisce nel cammino di ampliamento e innovazione dei nostri reparti». «Le pedaliere – ha spiegato la dottoressa Illuminati – sono installate su letti a bilancia e sono al servizio dei pazienti nel corso della dialisi, che può durare anche 4 ore. Abbiamo riscontrato che l’attività fisica dona loro sollievo, anche psicologico».
«Attualmente seguiamo 120 pazienti. Nella Uoc al Murri (Centro a elevata assistenza ospedaliera) abbiamo 25 postazioni dialitiche – le parole del dottor Garofalo – tutte occupate. Al Cal di Amandola sono sei. Tornando al Murri, abbiamo anche 8 posti letto per problematiche acute e per l’accesso vascolare sul cui percorso – rimarcano Grinta e Garofalo – siamo diventati totalmente autonomi da Torrette. Sono anche in arrivo strumentazioni all’avanguardia – aggiunge il primario – per la telemedicina. Tra pazienti acuti e dializzati abbiamo una media di 200 ricoveri all’anno ma svolgiamo anche servizio ambulatoriale “Ma.re.a.” (malattia renale avanzata) per favorire la prevenzione sui percorsi pre-dialisi. I pazienti imparano, così, a gestirsi autonomamente. E’ molto importante anche favorire il trapianto di reni da donatore vivente. Al momento abbiamo sei coppie in fase di studio. Passare dall’insufficienza renale al trapianto, senza la dialisi, è il percorso che dà i risultati migliori favorendo anche la diminuzione del numero di ricoveri. Anche la collaborazione con i medici di medicina generale è buona».
«La Regione, in materia di trapianti, sta puntando molto – conclude il direttore generale – sulle Disposizioni anticipate di Trattamento».