Dall’idea di unificazione alla creazione di una classe dirigente giovane: l’intervista al sindaco di Campofilone, Giovanni Feliziani

CAMPOFILONE – Abbiamo intervistato il sindaco di Campofilone Giovanni Feliziani. In carica da soli sette mesi, il primo cittadino ha idee molto chiare sul futuro della città, con uno sguardo proiettato ai giovani.

È passato poco più di mezzo anno dall’elezione.Quando hai scelto di candidarti, credevi nella vittoria? E secondo te, quale è stata la chiave per convincere i cittadini di Campofilone a votarti?

Se non avessi avuto la benché minima percezione della possibilità di poter rappresentare i cittadini di Campofilone in un modo diverso dalle precedenti amministrazioni non mi sarei presentato. Una delle spinte più grosse è stata quella di cercare di coinvolgere nell’amministrazione i ragazzi. Ho una giunta composta da ragazzi e ragazze che vanno dai 28 ai 38 anni. L’Impegno che ho preso con loro è stato quello di propormi per dire che potevo far crescere i ragazzi e che avessero preso il mio posto all’interno dell’amministrazione. Più di 5 anni non voglio governare, e probabilmente è stata una delle chiavi per la vittoria, inseme alla proposta di rinnovamento dell’area amministrativa

Nel tuo programma parli di una necessità per questo paese che sono i luoghi di aggregazione. Sia per i giovani che per meno giovani, con oratori e centri anziani. A che punto siamo?

In questo primo periodo ci siamo dedicati come priorità alla scuola, investendo più di 70 mila euro e internalizzando i servizi di cucina. Questo mi permette di utilizzare la cucina anche per le famiglie e gli anziani in difficoltà. Per quanto riguarda il centro di aggregazione per i ragazzi lo faremo sotto al comune. Per il centro anziani ho avuto un incontro con Erap e stiamo andando avanti con il progetto, mentre per l’oratorio siamo in attesa di sviluppare il nostro piano. Nel frattempo, abbiamo sperimentato un’attività pomeridiana a scuola che sta funzionando molto bene.

Credo che mi darai ragione se dico che Campofilone e tutti gli altri comuni della Valdaso devono fare rete. Andare uniti su tematiche come turismo, promozione del territorio, problematiche riguardo le alluvioni, le strade. Ci sono stati incontri con gli altri sindaci? Si sta lavorando in tal senso?

Con l’Unione dei Comuni ci vediamo sia istituzionalmente che in maniera non istituzionale. Crediamo nell’unificazione dei paesi e abbiamo presentato in Regione, e ce l’hanno approvato, un progetto di un piano regolatore generale comune di cui fa parte Campofilone, Massignano, Montefiore e Pedaso. È la prima esperienza in Italia in cui si può ragionare su un area importante che condivide una serie di servizi come la viabilità e per la gestione di problemi comuni come la gestione dell’acqua, dell’energia, dei rifiuti che deve essere inquadrata su dei piani più allargati. Campofilone spinge e promuove questo tipo di attività perché è il futuro. Da soli non si va avanti.

In maniera schematica, sindaco, tre cose che hai fatto in questi primi 7 mesi e tre cose fondamentali che conterai di fare entro la fine del mandato

Le prime tre cose sono state dettate dalle emergenze: mettere a posto la scuola, abbiamo rimesso a posto l’area cimiteriale e abbiamo sistemato la palestra ridonandola alla gestione diretta dei cittadini. Per i progetti futuri, ne abbiamo parlato prima, puntiamo al centro giovanile, al centro anziani ma soprattutto, visto che Campofilone è l’unico comune della riviera che ha la proprietà di una chalet, dedicarlo ad attività sociali promuovendo la vacanza sociale degli anziani, dei ragazzi scolarizzati e fare una spiaggia dedicata ai disabili. Ho ricevuto delle richieste da parte dell’associazione Infinatae Odv, un gruppo di donne operate al seno e che fanno gare di canoa, di poter avere uno spazio a loro dedicato. Questo sarà l’impegno per futuro.