LIBERAZIONE – Un momento sentito, vissuto da tutta la comunità, autorità, associazioni, cittadini, scuole. Celebrato anche a Fermo l’80° anniversario della Liberazione. Dopo la Santa Messa nella Chiesa di San Domenico, celebrata dall’Arcivescovo Mons. Rocco Pennacchio, la cerimonia ha visto, alla presenza delle autorità civili, militari e religiose e delle associazioni, la deposizione di una corona d’alloro in Piazza del Popolo sulla lapide della Resistenza. Ad aprire la commemorazione Paolo Scipioni, Presidente dell’Anpi provinciale di Fermo, che ha ricordato “il ruolo di tanti personaggi del territorio che hanno rischiato o sacrificato la loro vita per la lotta di Liberazione dal nazifascismo, lotta da cui è nata la Costituzione e la democrazia che ha ribaltato il piano valoriale della società fascista: con la Costituzione si è tornati a parlare di una società dei diritti, di inclusione, di scuole e sanità per tutti, del carcere come recupero, della cura dell’ambiente e di noi stessi quindi”.
E poi le parole del Prefetto Edoardo D’Alascio a sottolineare che «dobbiamo essere testimoni, soprattutto quelli che hanno importanti responsabilità nella società, con la nostra vita, tutti i giorni. Il 25 aprile è stata la capacità di risorgere dalle macerie della guerra, è un omaggio a uomini e donne, la Resistenza è stata non solo lotta armata ma rivolta morale collettiva per gettare le basi della Repubblica, dei valori di pace, solidarietà e dignità della persona. La nostra è una lotta contro il tempo a beneficio delle giovani generazioni».
«Con il 25 aprile ricordiamo chi stava dalla parte della ragione – ha detto il Senatore Francesco Verducci – quel coraggio significava stare dalla parte del riscatto sociale. La Resistenza è stata una grande rivoluzione democratica. Noi non tornammo al tempo di prima, la Resistenza costruì un tempo nuovo, tutti ebbero gli stessi diritti, il fascismo aveva umiliato il paese. I valori di democrazia e libertà sono stati portati da Resistenza e antifascismo»-
Importante il ruolo delle scuole del territorio. Presenti infatti gli alunni delle classi 3 E e 3 F della scuola media di Servigliano che, accompagnati dagli insegnanti Maria Cristina Millozzi e Federico Tordelli, hanno vinto per la sezione dedicata alle scuole medie, con la presentazione di un video, la quinta edizione del Premio intitolato alla memoria di Ada Natali, partigiana, insegnante e prima sindaco donna d’Italia, originaria di Massa Fermana, che è valso loro oltre ad una copia della Costituzione anche una prossima gita d’istruzione con l’Anpi a Roma per una visita alle Fosse Ardeatine. Per le scuole superiori premiato il lavoro di Stefano Lazzaretto della classe quinta ELA dell’Itis Montani che ha ricostruito la vicenda di Alvaro Venanzi.
Il primo cittadino, accompagnato dalla vice sindaca del Consiglio comunale dei ragazzi Margherita Tullio, dopo aver introdotto le ragioni dell’80esima ricorrenza, ha voluto leggere il contenuto della lapide collocata sull’ex palazzo comunale di Scandicci: «Ricorda, o cittadino, questa data. E spiegala ai tuoi figli. E ai figli dei tuoi figli. Racconta loro come un popolo in rivolta ci liberasse un giorno dall’oppressione. E narra loro le mille e mille gesta di quei prodi che sui monti, nei borghi e in ogni luogo sbarrarono il passo all’invasore. Né ti scordar dei morti, né ti scordar di raccontare cos’è stato il fascismo e il nazismo. E la guerra ricorda. Le rovine, le stragi, la fame e la miseria, lo scroscio delle bombe e il pianto delle madri. Ricordati di Buchenwald, delle camere a gas, dei forni crematori e tutto questo. Spiega ai tuoi figli, e ai figli dei tuoi figli, non perché l’odio e la vendetta duri ma perché ben sappian quale immenso bene sia la libertà. E imparino ad amarla. E la conservino intatta. E la difendano sempre».